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Il Parere di un Preparatore Atletico

Una panoramica esauriente ce la fornisce Marcel Schranz che è l’allenatore della nazionale svizzera. A parità di tempo il dispendio energetico è doppio rispetto al tennis. Per lo squash, il consumo calorico per minuto si situa, infatti, intorno a valori compresi tra undici e venti chilocalorie, contro le 7-10 del tennis. La spiegazione è semplice. Innanzi tutto gli scambi durano più a lungo, e i movimenti ed i cambiamenti di direzione che sono obbligatoriamente rapidi e repentini, non consentono tatticismi attendisti. A tutto ciò, si aggiunge che, le pause tra un game e l’altro sono brevi: sessanta secondi sono un niente rispetto ai tempi di recupero concessi ad esempio ai tennisti (che sfruttano al massimo i cambi di campo) e ci fanno intuire l’enorme carico di lavoro cui sono sottoposti i giocatori. A grosse sollecitazioni è di conseguenza sottoposto l’apparato cardiocircolatorio. Durante un game i battiti del cuore si situano intorno alla frequenza media di 160-165, che possono anche arrivare fino a 200 per minuto in certe fasi concitate del gioco. Anche durante le pause non scendono comunque mai al di sotto do 140-150. Nell’individuo normotipo, la pressione arteriosa sale ai valori di sistolica sui 170, per poi assestarsi intorno a 160 mm di mercurio. Uno sport quindi per ha il cuore sano e che non bisogna praticare se non si è in piena efficienza fisica, come ad esempio di chi è influenzato. La febbre infatti può ridurre la capacità del cuore di sopportare l’enorme aumento di lavoro richiesto, per cui è una norma di elementare prudenza evitare gli incontri se si è reduci da una puntata febbrile. L’analisi biomeccanica dello squash mostra inoltre che il giocatore compie salti repentini, e bruschi cambiamenti di direzione, torsioni del tronco, scatti e movimenti rapidi che sottopongono l’apparato muscolare, in particolare a quello delle gambe e della schiena ad un duro lavoro.

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Il Parere di un Fisioterapista / Ortopedico

Rare nello squash sono le sindromi tipiche che affliggono i giocatori d'altri sport, come ad esempio il "il gomito del tennista" o "del lanciatore". Nei neofiti sono purtroppo non infrequenti le distorsioni della caviglia, provocate dal sovraccarico cui è sottoposto l’apparato ligamentare dell’articolazione tibio-tarsica quando si è costretti a fare bruschi cambiamenti di direzione o arresti improvvisi. Un paio di scarpe adeguate però spesso aiutano ad evitare molti danni. I bordi delle scarpe non dovrebbero essere mai troppo rigidi e la loro altezza deve essere adeguata. Il tallone della scarpa dev’essere munito di pareti abbastanza alte da ammortizzare i balzi cui è sottoposto, quando, ci si arresta improvvisamente in piena velocità e si batte fortemente il tallone al suolo. Un buon riscaldamento, come regola comune anche per qualsiasi altri sport ,servirà a diminuire il rischio di strappi muscolari (tipiche le localizzazioni agli adduttori) ed i dolori che normalmente si sentono il giorno seguente ad una partita affrontata senza adeguati esercizi preparatori.

Parlando poi del gesto atletico, si ricorda che nello squash il colpo ed il movimento che produce sono molto più rilassati di quanto avviene ad esempio nel tennis. Per imprimere velocità alla pallina non servono muscoli potenti, quanto piuttosto buona coordinazione tra i muscoli del braccio e quelli della spalla. Se si cerca di colpire di potenza utilizzando la forza muscolare, si ottiene in realtà il risultato opposto, perché si perde in coordinazione e in rilasciamento, tanto che il conseguente movimento della testa racchetta di fatto sarà più lento. Altro errore è pensare che il movimento del polso abbia un ruolo fondamentale. La tecnica si basa principalmente sulla rotazione dell’avambraccio, mentre il polso rimane bloccato. Chi non utilizza in maniera corretta questa, tecnica accuserà sicuramente dolori al polso. Altri dolori potranno essere avvertiti agli abduttori, specialmente al deltoide, quando la palla è colpita in maniera troppo violenta oppure non si è fatto un buon riscaldamento. I dolori alla schiena saranno sconosciuti a chi è padrone di una corretta tecnica e a chi esegue esercizi regolari di allungamento perché i muscoli posturali e del dorso sono rinforzati dai tipici movimenti richiesti dalla pratica di questa disciplina. Gli incidenti a carico degli occhi sono provocati soprattutto dall'imprudenza dei giocatori e dal non rispetto del regolamento (mai colpire la palla se l’avversario si trova sulla traiettoria) quando si colpisce l’avversario con la racchetta o con la palla stessa. Per questo motivo in alcuni paesi, tra cui il Canada è obbligatorio l’uso di occhiali protettivi. L’incidente è in ogni caso sempre provocato da una tecnica scorretta, come quella mutuata dal tennis di accompagnare con un movimento ampio e continuo di tipo postero-laterale il colpo, o da eccessive oscillazioni del corpo.

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Il Parere di un Nutrizionista

Tra i vari consigli importante è quello di costituire sufficienti riserve di liquidi già prima di un incontro. Lo squash è una disciplina che comporta un’enorme traspirazione. Con il sudore durante una partita si perdono da uno fino a 4 litri ed il rendimento, può calare già fino del 40%, in conseguenza ad una diminuzione del 4/5% del volume di liquidi nell’organismo.
Molti giocatori dimenticano che la sete è un sintomo che qualsiasi sportivo non deve assolutamente conoscere. Quando questa si manifesta bere può non essere sufficiente o addirittura controproducente dato che le capacità d'assorbimento di liquidi da parte dello stomaco non supera i 600/800 millilitri nell’arco dell’ora. Sul cosa bere valgono i consigli più volte sentiti e cioè bevande ricche di fruttosio e contenenti sali minerali (ma non in quantità eccessiva ed in concentrazioni ipotoniche). Bandite come sempre le bibite gassate contenenti eccessive quantità di saccarosio (il normale zucchero da cucina), che provoca controproducenti sbalzi della glicemia, e non ci stancherà di lodare le virtù del miele (ricco di fruttosio che è un elemento a rapido assorbimento: aggiunto al te ad esempio costituisce un’ottima bevanda alternativa ai preparati esistenti in commercio.

Anche sul cosa mangiare valgono le raccomandazioni di sempre: dato l’alto dispendio energetico che comporta la pratica dello squash la dieta mediterranea, ricca cioè di pasta, frutta, legumi nonché verdure fresche ricche di vitamine del gruppo C e B (le uniche dimostratesi di qualche utilità all’atleta) rimarrà sempre la più indicata se non addirittura insostituibile. Considera Il tuo corpo come il mezzo della tua competizione paragonandolo alla stregua di un’automobile o di una moto impegnati in uno dei tanti sport motoristici: l’importanza del “carburante” sta comunque alla base di una buona prestazione del tuo motore.

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